Nel febbraio 1945, al termine della battaglia, quando gli abitanti della foresta di Hürtgen nelle montagne dell’Eifel ritornarono alle proprie case dopo l’evacuazione, si trovarono davanti un terribile spettacolo: i villaggi erano in rovina, la foresta piena di soldati caduti e il paesaggio un deserto di fango e rovine di armamenti e veicoli. Il terreno era stato largamente minato e ciò rappresentava un pericolo mortale per le persone. Fino agli anni Cinquanta, molti esperti nella rimozione delle mine e anche civili morirono in incidenti. Durante la calda estate del 1947, continui casi di innesco spontaneo di munizioni al fosforo crearono degli incendi che erano praticamente impossibile da estinguere. Gli abitanti della regione dovevano assistere ogni notte a un terribile spettacolo di incendi boschivi che causava bagliori rossi nel cielo delle montagne settentrionali dell’Eifel, insieme alle esplosioni di munizioni. Gli incendi si fermarono solo nel mese di ottobre, lasciando letteralmente terra bruciata. Ora il recupero delle salme poteva iniziare, principalmente organizzato da privati. Il numero esatto dei soldati caduti non è ancora noto con precisione; le ultime stime si aggirano sui 10.000 tedeschi e 30.000 americani caduti nell’area della battaglia della foresta di Hürtgen, un numero enorme per un’area così piccola. Fino al presente, centinaia di soldati da entrambi gli schieramenti sono ancora segnalati come dispersi e resti di soldati continuano ad essere ritrovati. Mentre i soldati tedeschi caduti sono sepolti nei cimiteri militari locali, i soldati americani non possono essere sepolti sul suolo nemico secondo la legge americana. Molti soldati americani caduti trovarono dunque riposo nel cimitero americano di Henri-Chapelle in Belgio, o al cimitero americano dei Paesi Bassi.