L'aeroporto di Tempelhof

Tempelhof era già associato con l’aviazione nel 1887 quando vi era stazionato un distaccamento di una divisione dell’esercito prussiano dedicata ai palloni aerostatici. Il campo, situato appena a sud del centro cittadino di Berlino, venne designato come aeroporto nel 1923. La costruzione del nuovo ed imponente edificio terminal con le classiche caratteristiche architettoniche naziste iniziò nel 1936.

Oltre ad essere un aeroporto, il sito fu anche un campo di concentramento. Gli hangar e il tunnel ferroviario sotto agli edifici serviva da luogo di produzione di armi durante la Seconda guerra mondiale. Usando persone straniere messe ai lavori forzati, la compagnia Weser Flugzeugbau vi costruiva aerei da combattimento.

Nonostante gli innumerevoli raid aerei sull’aeroporto, il massiccio edificio del terminal rimase praticamente intatto. Il 26 aprile 1945, le forze sovietiche presero il controllo nell’aeroporto di Tempelhof. Il 4 luglio 1945, furono gli americani a prenderne il controllo. Il ponte aereo del 1948-49 e la fuga di migliaia di persone dalla Germania dell’Est durante la Guerra Fredda resero l’aeroporto un simbolo della difesa della libertà riconosciuto internazionalmente.

L'aeroporto di Tempelhof ha chiuso il 30 ottobre 2008. Il campo di volo è oggi un grande parco moderno, e lungo l’edificio dell’aeroporto tredici pannelli informativi ricordano ai visitatori il significato di questo luogo storico. L’aeroporto è oggi un luogo per esposizioni, festival, fiere e conferenze. Nel futuro, il sito sarà ulteriormente ravvivato da aziende dell’industria creativa che si sposteranno nei suoi edifici storici. Un memoriale al ponte aereo si trova fuori dall’aeroporto per onorare coloro che combatterono per la libertà prendendo parte agli sforzi per rifornire la città.