Poiché gli alleati avanzavano, il campo ancora incompleto fu usato tra il 15 e il 26 aprile 1945 come campo di ricezione di vari evacuati, soprattutto dal campo satellite di Neuengamme. I prigionieri trovarono condizioni catastrofiche al campo di Wöbbelin. L’Obersturmbannführer delle SS Paul Werner Hoppe, in precedenza comandante del campo di concentramento di Stutthof, prese il comando il 20 aprile 1945. Circa 5.000 internati di almeno 25 nazionalità furono rinchiusi a Wöbbelin. Più di mille persone morirono per lo sfinimento, maltrattamenti e fame. Il 2 maggio, unità della 82esima Divisione aerotrasportata e dell’Ottavo reggimento di fanteria giunsero alla regione e l’esercito sovietico si trovava davanti a Grabow. Le guardie lasciarono il campo attorno a mezzogiorno del 2 maggio 1945. Nel primo pomeriggio dello stesso giorno, i soldati americani scoprirono Wöbbelin, che non era segnato su alcuna mappa. Non sarebbero riusciti a dimenticare quel che videro. Per ordine delle autorità militari americane, le vittime del campo di concentramento di Wöbbelin furono sepolte il 7 e 8 maggio in tombe singole a Ludwigslust, Hagenow, Wöbbelin e Schwerin. Dal 1960, un memoriale alle vittime delle marce della morte nell’aprile 1945, creato dallo scultore di Rostock Jo Jastram nel cimitero d’onore di Wöbbelin, ricorda la sofferenza degli internati. Il sito storico è segnalato dal 2005 da un monumento nel luogo dell’ex campo con delle pietre con i nomi delle vittime del campo di concentramento. Un sentiero circolare con pannelli informativi accompagna il visitatore nel sito dell’ex campo.