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La Loggia dei Mercanti, dove sono esposte le 19 lapidi con i 1739 nomi dei partigiani caduti, è il luogo simbolo della resistenza milanese. Inaugurata nel 1953, è stata restaurata nel 2021. Così recita la targa collocata all’ingresso: ”In supremo anelito di libertà, hanno donato la vita; Milano ne consacra i nomi gloriosi alla storia” – 1943/1945. Voluta e gestita dall’Anpi cittadina, è sede di commemorazioni e eventi culturali.
Tra il 1928 e il 1945 la Loggia era il luogo deputato agli incontri clandestini dell'Associazione scoutistica cattolica “Aquile Randagie”, messa al bando dal regime fascista. Ogni domenica gli scout si trovavano lì, celebravano la messa e partivano per le loro gite fuoriporta. Fin dai giorni successivi al 25 aprile 1945 qui si formò un memoriale spontaneo, dove i cittadini milanesi esponevano le fotografie dei loro morti.
Il 1° giugno 1952 sotto la Loggia vennero commemorate Giulia Leoni Voghera e la figlia Augusta, due donne ebree uccise nel lager di Bolzano. Lo stesso anno, l’11 ottobre furono ricordati qui Sergio Papi, Luigi Fossati e Ugo Cellini, i tre soldati processati come disertori e fucilati il 19 ottobre 1944 nel campo di addestramento di Münsingen, in Germania.
L’anno successivo il Comitato Onoranze Caduti per la Libertà, che raggruppava le principali associazioni nate dalla Resistenza ed era presieduto dal sindaco Antonio Greppi, affidò a Marcella Chiorri Principato, segretaria del Comitato, la compilazione dell’elenco ufficiale, che comprende 1739 nomi tra partigiani, deportati politici, lavoratori arrestati per aver partecipato agli scioperi del marzo 1944 e ebrei milanesi tradotti nei lager nazisti a seguito della persecuzione antisemita.
Le 19 lastre di bronzo furono inaugurate nell’ottavo anniversario della Liberazione, il 25 aprile 1953, con una cerimonia solenne nella quale parlarono il sindaco Greppi e il leader della resistenza Ferruccio Parri.
Da oltre quarant’anni l’ANPI provinciale di Milano si batte per la valorizzazione della Loggia dei Mercanti, principale monumento resistenziale della città, come ricordato nel 1963 da Giovanni Pesce in Consiglio Comunale e nel 1984 da Tino Casali in una lettera al sindaco Tognoli. Nel 2013 è stata aperta una nuova sottoscrizione per la riqualificazione dell’area, che ha visto l’apposizione di un Totem con citazione di Piero Calamanbdrei. Nel 2021 è stato inaugurato il nuovo allestimento della piazza, curato da Cini e Antonio Boeri.