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Palazzo Marino


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Palazzo Marino, opera cinquecentesca dell'architetto Galeazzo Alessi, è stato sede del Comune di Milano sin dal settembre 1861, anno dell'Unità d'Italia. Durante la Seconda guerra mondiale fu pesantemente bombardato e, dopo la Liberazione del paese, vide l’insediamento di Antonio Greppi, socialista che guidò la ricostruzione.

Nel 1920 ritornò di proprietà dello Stato, in cambio di Palazzo Reale. Nel 1926 venne ceduto definitivamente al Comune. Durante la guerra era podestà Gian Giacomo Gallarati Scotti, che dopo il 25 luglio fu sostituito dal commissario Giorgio Boltraffio.

I bombardamenti dell'agosto del 1943 provocarono gravissimi danni al salone d'onore. Il restauro si concluse solo il 12 aprile 1954 sotto la direzione di Arrigo Buonomo. Con l’avvento della Rsi diventò podestà Piero Parini. Gli successero Guido Andreoni (da maggio a settembre 1944), Giuseppe Spinelli (da settembre 1944 a gennaio 1945) e Mario Colombo (da gennaio ad aprile 1945). Dopo la liberazione il Cln designò a sindaco Antonio Greppi, che venne poi confermato alle elezioni dell’aprile 1946 (in settembre abbandonò per questo la Costituente, per la quale era stato eletto).

Greppi, già combattente nella prima guerra mondiale, si era iscritto al Psi nel 1919. Sotto il regime aveva praticato la professione forense come “avvocato dei poveri”. Incarcerato nel 1938, proseguì l’attività clandestina coi socialisti. Nel 1943 partecipò alla fondazione del Cln di Milano, poi passò in Svizzera. Al ritorno in Italia collaborò con la Resistenza nella VIII brigata Matteotti, perdendo anche il figlio Mario, ucciso dai fascisti il 23 agosto 1944.

Come sindaco della ricostruzione si occupò soprattutto di assicurare alla popolazione condizioni di vita dignitose, ripristinando le infrastrutture e i servizi fondamentali. Si adoperò per la sistemazione degli sfollati, con la costruzione di oltre 100.000 vani. Promosse la ricostruzione del teatro alla Scala e la nascita del Piccolo. Dal punto di vista politico, fondamentale fu il suo ruolo di mediazione nel risolvere situazioni difficili, come quella del “prestito Parini” e dell’occupazione della prefettura nel 1946. Nel 1949 aderì al Psdi, ma uscì dal partito nel 1953 di fronte alla “legge truffa”, ritornando poi nel Psi, per il quale fu deputato dal 1958 al 1968. Scrittore ed autore teatrale, scrisse anche un diario sulla sua esperienza di sindaco.

Piazza della Scala, 2, Milan, 20121

+39 (0) 2884.56617 / 52654 / VisitePalazzoMarino@comune.milano.it