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Piazzale Loreto


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Indicazioni stradali


Piazzale Loreto, oggi uno degli snodi del traffico cittadino, ha avuto un ruolo centrale nella storia della guerra a Milano. Quil il 10 agosto 1944 avvenne una strage di civili. E qui, proprio in ricordo di quella strage, i partigiani portarono i cadaveri di Mussolini e dei gerachi fascisti uccisi a Dongo, li appesero per i piedi al traliccio di un distributore di benzina e li esposero al pubblico ludibrio. Quella scena rende la violenza della guerra civile, di cui rappresenta anche un macabro rito di espiazione.

Piazzale Loreto è una piazza nella zona nordest di Milano, quartiere Venezia. L’8 agosto 1944, a seguito di un attentato in viale Abruzzi, il comandante del servizio di sicurezza di Milano Theodor Saevecke ordinò una rappresaglia, eseguita da militi della legione “ Muti”. Essi prelevarono dal carcere di San Vittore 15 partigiani e li fucilarono all’alba del 10 agosto sul marciapiede compreso tra viale Andrea Doria e corso Buenos Aires. I cadaveri vennero lasciati esposti fino alle ore 20 a scopo intimidatorio. Un cartello li qualificava come "assassini".

Anche per vendicare questa strage, al momento dell’insurrezione i partigiani decisero di portare in città i corpi di Benito Mussolini e Claretta Petacci, fucilati a Giulino di Mezzegra il 28 aprile, e quelli dei 16 gerarchi fascisti uccisi a Dongo lo stesso giorno. Vennero scaricati a Piazzale Loreto intorno alle 3. A partire dalle 7 una folla si accalcò nella piazza per assistere al macabro spettacolo e oltraggiare i corpi. Verso le 11 i vigili del fuoco decisero di issare i 7 cadaveri più noti sulla pensilina del distributore di benzina Standard Oil , appendendoli a testa in giù. Verso le 12 venne aggiunto anche Achille Starace.

Numerose sono le serie fotografiche degli eventi, come quelle scattate da Christian Schiefer e Luigi Ferrario; e anche le riprese, da quelle americane poi inserite tra i Combat film a quelle girate da Carlo Nebbiolo di Publifoto.

Nel primo pomeriggio una squadra di partigiani della brigata "Crespi", su ordine del comando, pressato dalle autorità alleate, recuperò i cadaveri e li trasportò nel vicino obitorio di piazzale Gorini.

In serata il Clnai emanò un comunicato nel quale si assumeva la responsabilità dell’accaduto, definendo l’esecuzione di Mussolini necessaria per “segnare la fine di un periodo storico di vergogne e di delitti “ e inaugurare “l'avvento di una nuova Italia”.

Nel dopoguerra la piazza venne per un breve tempo dedicata ai “quindici martiri” del 1944, per poi riprendere la sua precedente denominazione. La strage del 1944 è ricordata da un monumento ispirato all’iconografia di san Sebastiano, opera di Giannino Castiglioni e posto nel 1960 nell’angolo con viale Andrea Doria.

Piazzale Loreto, Milan, 20131