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Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza


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Il museo è dedicato al tema della deportazione, ricorda infatti gli oltre 150 prigionieri catturati a Prato nel marzo del 1944 e inviati nei campi di concentramento in Austria, ma anche l’uccisione di 29 partigiani avvenuta a Figline.

Il museo, inaugurato nel 2002, è uno dei pochi in Italia dedicato alla deportazione di persone nei campi di concentramento e di lavoro. La novità dell’esposizione è il legame tra la Resistenza e la deportazione, evidenziato attraverso il ricordo dei due maggiori episodi accaduti nella zona, ovvero la deportazione delle persone – in particolare degli operai – catturate in occasione degli scioperi di marzo 1944 e l’uccisione di ventinove partigiani che si apprestavano a raggiungere Prato per occupare il centro prima dell’arrivo degli alleati. All’interno del museo è presente un percorso espositivo dedicato all’universo concentrazionario tedesco con l’esposizione di oggetti originali. Nel 2010 è stato inaugurato un percorso audiovisivo lungo i quale i visitatori possono ascoltare brani delle interviste rilasciate da ebrei, da deportai politici, ma anche da testimoni di Geova, da Sinti, da Rom e da omosessuali – per la maggior parte toscani – sopravvissuti ai campi di sterminio.

info@museodelladeportazione.it