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Ponte dei Frati


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Il Ponte dei Frati, che collega la città alla frazione di Guamo, è stato protagonista di uno degli episodi più importanti della Resistenza lucchese, che ha permesso di risparmiare alla città gli ultimi bombardamenti alleati.

Il Ponte ai Frati sul canale Ozzeri è fin dal medioevo il collegamento tra Lucca e la frazione di Guamo. Deve il suo nome al fatto che era storicamente  attraversato dai monaci che risiedevano nei monasteri a sud della città. 

Negli anni Trenta il ponte antico venne sostituito da una struttura in mattoni e ferro, posta duecento metri più a monte. 

La sera del 3 settembre, in previsione dell’attacco alleato a Lucca, il rappresentante del Comitato di Liberazione locale d’intesa col comandante delle forze militari della Resistenza ordinò la mobilitazione dei partigiani, che iniziarono a rastrellare i rari tedeschi rimasti nel centro della città. 

C’era il rischio tangibile che gli Alleati, temendo una resistenza a oltranza dei Tedeschi nel capoluogo, ordinassero il bombardamento di Lucca. Era quindi necessario avvisarli del fatto che i tedeschi si erano ritirati per evitare altri lutti e rovine. Il commissario del Cln Vannuccio Vanni e il capitano Mario Bonacchi decisero di inviare in direzione Pontetetto una pattuglia per scongiurare l’eventualità di un bombardamento della città. 

La componevano quattro giovani poco più che ventenni: Guglielmo Bini, Alberto Mencacci, Giuseppe Lenzi e Alfonso Pardini. Attraverso il Tempietto, lungo il canale che raggiunge l’Ozzeri, essi arrivarono alla passerella del ponte dei Frati, sorvegliato da un drappello di cinque tedeschi. Eliminato quell’ultimo posto di guardia, guadagnarono le posizioni alleate e alle ore 22 consegnarono il messaggio del Cln al colonnello J.R. Sherman che, nell’area di Guamo, aveva già predisposto una batteria di venti cannoni da 120 mm. 

Così il testo del messaggio redatto in lingua inglese. “Al Comando delle Truppe Alleate. Venuti a conoscenza dell’approssimarsi delle truppe alleate a Lucca, è stato deciso che i patrioti procedano nella notte dal 3 al 4 settembre alla occupazione della medesima. Si rende perciò inutile ogni bombardamento di essa. Si attendono istruzioni tramite la pattuglia, latrice della presente. Firmato Alfredo”. 

Il cippo di marmo posto in via Santeschi  recita: “Ai quattro partigiani, con eterna gratitudine”. 

Negli anni Settanta il ponte è caduto in disuso ed è ormai impraticabile . I cittadini del luogo hanno dato vita a una associazione, La Guscianella, per il suo ripristino e la valorizzazione del luogo.

Località Pontetetto, Lucca