Italia / Storia

Liberazione di Prato


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I sudafricani entrarono a Prato il 6 settembre 1944, la mattina stessa anche alcune formazioni partigiane raggiunsero il centro cittadino. Intanto i tedeschi si erano ritirati sulla Linea Gotica.

Prato è famosa nel modo per l’industria tessile basata sul riuso e sulla cosidetta economia circolare. A partire dall’Ottocento, nella città iniziarono a sorgere i lanifici a ciclo completo, nel cui processo produttivo venivano utilizzati cenci o i poco pregiati scarti della produzione di filati e di tessuti, per essere poi trasformati in tessuti rifiniti e nobilitati. Nel dopoguerra si affermarono invece i piccoli artigiani che lavoravano gli stracci importati dagli Stati Uniti d’America o ricavati dalle stesse divise usate dai soldati durante la guerra.

Dopo la liberazione di Firenze, avvenuta l’11 agosto 1944, gli alleati si fermarono per molti giorni sulle rive del fiume Arno. Solo agli inizi di settembre l’avanzata riprese e il 6 dello stesso mese i sudafricani entrarono a Prato, senza incontrare alcuna resistenza da parte dei tedeschi. Tuttavia la mattina stessa furono preceduti da alcune formazioni partigiane che raggiunsero il centro cittadino, occupando il Municipio. L’avanzata sudafricana proseguì in direzione di Figline. Nel frattempo i tedeschi si erano ritirati sulle montagne appenniniche, trincerandosi sulle difese della Linea Gotica.