Italia / Luogo di interesse

Certosa di Farneta


Preferiti

Condividi

Indicazioni stradali


L’antico monastero Certosino, nei pressi di Lucca, fu sede di una efferata strage: le SS in rirata uccisero, in tempi e luoghi diversi, una sessantina di persone lì rifigiatesi, oltre a 12 religiosi.

La Chiesa e il monastero risalgono alla metà del XIV secolo, con alcuni rifacimenti alla fine del XVII.

Ai primi del Novecento la struttura fu notevolmente ingrandita per ospitare la comunità della Grande Chartreuse, espulsa dalla Francia. Farneta fu casa madre dell'ordine certosino dal 1903 al 1940.

Durante l'ultima fase della Seconda guerra mondiale, i monaci, con il sostegno dell’Arcivescovo Antonio Torrini, accolsero profughi civili, ebrei e partigiani.

La notte fra l’1 e il 2 settembre 1944 le SS in ritirata irruppero con uno stratagemma all’interno della Certosa, rastrellarono i circa 100 presenti, li reclusero e costrinsero i monaci a indossare abiti civili.

Il giorno successivo i prigionieri vennero trasportati in tre autocarri presso un frantoio a Nocchi di Camaiore, dove subirono violenze e decimazioni.

Il 4 settembre poco lontano da Nocchi, a Pioppetti, furono uccise ben 35 persone, una ventina delle quali provenienti dalla Certosa.

All'alba del 6 settembre le SS divisero i prigionieri rimasti in tre gruppi.

Il primo, composto da una quindicina di certosini, tra i quali il padre maestro e il vescovo novizio, fu trasferito vicino a Camaiore.

I due prelati furono fucilati la mattina del 7 durante un trasferimento a piedi dalla prigione di Camaiore al Forte Malaspina di Massa.

Il secondo gruppo, composto da tutti gli altri padri, dopo un tragitto a piedi di 4 km fu condotto al Sammellager di Carrara, dove avvenne una nuova selezione: due padri e sei fratelli considerati inadatti al lavoro furono trasferiti al forte Malaspina.

Qui furono raggiunti dai reduci del primo gruppo; questi dieci religiosi furono uccisi a colpi di mitragliatrice il 10 insieme ad altre 27 persone (7 delle quali provenienti dalla Certosa) presso le Fosse del Frigido.

Il terzo gruppo formato dai più giovani e validi fu rinchiuso nel carcere Dogali di Carrara per essere poi deportato in Germania.

I monaci certosini sono stati insigniti della medaglia d’oro al valor civile; il procuratore padre Gabriele Costa di quella al valor militare.

Sulle mura della Certosa sono state apposte due lapidi, una nel 1954 e una nel 1985.

Via per Chiatri, 1358, 55100 Lucca