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Monumento in memoria delle vittime dell’Eccidio del Padule di Fucecchio


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Il Monumento in memoria delle vittime dell’eccidio del Padule di Fucecchio fu realizzato nel dopoguerra a Cintolese per ricordare i caduti monsummanesi della strage compiuta dai nazisti, in collaborazione con i fascisti, il 23 agosto 1944; causò la morte di 174 persone fra cui donne, anziani e bambini.

L’eccidio del Padule di Fucecchio fu una strage effettuata il 23 agosto 1944 da alcuni reparti della 26ª Divisione corazzata dell’esercito tedesco agli ordini del generale Peter Eduard Crasemann. Furono assassinati 174 civili, compresi bambini, donne, anziani, in un’area compresa fra i comuni di Monsummano Terme, Larciano, Ponte Buggianese, Cerreto Guidi, Fucecchio. L’operazione di desertificazione del territorio, attuata dai tedeschi in collaborazione con alcuni fascisti, ebbe come obiettivo l’eliminazione di qualsiasi presenza umana che potesse aiutare i partigiani e ostacolare la ritirata verso la Linea Gotica, terminata definitivamente pochi giorni dopo (Fucecchio fu liberata il 1° settembre, Larciano il 3, Monsummano Terme il 4).

L’eccidio fu caratterizzato dall’impiego di artiglieria pesante e metodi di guerra utilizzati esclusivamente contro i civili, in gran parte famiglie contadine locali o persone sfollate in Padule per sfuggire ai quotidiani rastrellamenti tedeschi o ai cannoneggiamenti alleati. Fu una delle cinque stragi con il più alto numero di morti eseguite dai nazisti nel corso della guerra in Italia; il comune di Monsummano risultò fra i più colpiti, con 84 residenti morti. Fra loro si ricordano Maria Faustina Arinci (detta Carmela, di 92 anni) e Maria Malucchi, di 4 mesi.

Nell’immediato dopoguerra Don Renato Quiriconi, parroco di Cintolese, la popolazione locale e l’amministrazione comunale concordarono la realizzazione di un monumento in memoria delle vittime monsummanesi dell’eccidio. L’opera fu costruita in marmo bianco con una fiamma in travertino rosso; sul lato destro e sinistro sono elencati i nomi delle vittime, da Arinci a Zerbini. Nella parte alta del monumento si trova una figura alata che raffigura la libertà, ai piedi di questa è collocata una fiamma che rappresenta la fede. Sopra la base è disposta una donna con in braccio due bambini piccoli stretti al petto; sotto di lei un ragazzo morto con una serpe che gli gira intorno, simbolo della violenza che i tedeschi hanno praticato. Sotto è inserito l’angelo della morte, composta da un corpo di scheletro e un’aureola, che abbraccia una donna.

Ogni anno, il 23 agosto l’amministrazione comunale, i superstiti e i parenti delle vittime commemorano i morti e depongono una corona d’alloro al monumento.

Monsummano, località Cintolese, Piazza dei Martiri, 51015