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RAM, Il rifugio nascosto sotto la città di Massa


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Tra il sibilo continuo e prolungato delle bombe in caduta e la successiva deflagrazione passano pochi secondi, ma per le centinaia di famiglie rifugiate sottoterra il tempo era un'agonia senza fine.

Il RAM, Rifugio Antiaereo Martana, è un piccolo labirinto nascosto sotto la città di Massa. Un ricovero per migliaia di donne, uomini e bambini, realizzato tra il 1942 e il 1943 da minatori veneti poi occupato dalle truppe naziste durante la fase di controllo militare e di stallo lungo la Linea Gotica. I 400 metri di tunnel scavati nella roccia sotterranea, con parti rivestite da calcestruzzo e diversi camini di ventilazione, trovano una delle tre aperture di ingresso in via Bigini, poco lontano da piazza Mercurio, in pieno centro storico per prolungarsi fino a via Prado.

Il RAM aveva l'obiettivo di offrire un riparo alla popolazione civile durante i terribili bombardamenti che martoriarono la città con la distruzione indistinta di abitazioni, architetture e opere storiche. Sentire il suono della sirena significava avvertire l'inizio dell'attacco e quindi la corsa verso quel corridoio buio e lugubre. Già dal gennaio del 1944 infatti la città di Massa e le zone limitrofe divennero bersaglio dei bombardamenti anglo-americani, nel corso dell'anno i tedeschi occuparono il rifugio dando ordine di sfollamento ai civili che si rifugiarono sulle vicine montagne, negli anfratti naturali, nelle cave e nelle stesse abitazioni distrutte. L'ultimo bombardamento si registrò a febbraio del 1945, vennero colpite le abitazioni di Piazza Aranci, la Chiesa di S. Sebastiano, il quartiere della Martana, il monumento di piazza Mercurio. Poco distante, in piazza Aranci, un altro rifugio sotterraneo, completamente ricoperto dal piastronato con quattro aperture agli angoli della piazza, è visitabile solo in alcune date nel corso dell'anno.

Esistono altri rifugi antiaerei: al Monte di Pasta, in piazza Garibaldi, per lo più trincee coperte, e in località Capaccola. Il RAM al termine del conflitto rimase inaccessibile fino al 2006 diventando poi sede e scenografia per attività didattiche e culturali e ancora oggi è aperto per visite guidate, mostre, concerti e laboratori teatrali. È possibile ripercorrere attraverso il materiale multimediale l'esperienza e la memoria di chi ha vissuto quei terribili momenti con interviste e filmati.

Via Mario Bigini, Massa Carrara

ram@promocultura.it