Italia / Monumento

Cippo Ad Aldo Salvetti


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Poco più che ventenne Aldo Salvetti venne catturato, seviziato e infine crocifisso ad un portone. Non rivelò mai i nomi dei compagni partigiani.

Nato il 27 novembre del 1923 a Mirteto, frazione della città di Massa che si collega attraverso il canale della Foce al vicino Comune di Carrara, divenne apprendista carpentiere di lavoro e partigiano attivo all'interno del gruppo Aldo Cartolari, distaccamento della Brigata Garibaldi “Ugo Muccini” in seguito rinominata “Gino Menconi”.

Il 18 settembre 1944 insieme ai compagni attaccò alcuni militari tedeschi in presidio a Castagnola, il conflitto venne sventato da una sentinella e causò la morte di due partigiani, lo stesso Salvetti fu ferito ad una gamba. Il giorno successivo, dopo aver cercato inutilmente riparo oltrepassando un reticolato di filo spinato, venne scoperto e catturato. Sottoposto ad atroci torture e pubblico ludibrio per le strade della città non denunciò i nomi dei suoi compagni, fu insignito della medaglia d’oro al valor militare alla memoria ed è a lui dedicata la lapide in via Castagnola di Sopra subito fuori dal centro di Massa, un'opera in marmo delimitata da catene e pilastri su cui si legge “eroe purissimo della Resistenza Italiana, medaglia d'oro alla memoria.

Preferì il martirio al tradimento, ferito venne crocifisso prima di esalare l'ultimo respiro gridò in faccia ai suoi carnefici “Conoscerete il nome dei miei compagni quando verranno a vendicarmi”. Sublime esempio di amor patrio di dedizione assoluta alla libertà. Castagnola 19 settembre 1944 - 54". Sempre in sua memoria sono dedicati l'Istituto professionale di Massa ed una strada in località Mirteto

Via Castagnola di Sopra, 22-28, Massa