La battaglia di Monte Lungo

L’8 settembre 1943 il governo italiano annunciò l’armistizio. Un mese più tardi, il 13 ottobre, il Regno d’Italia dichiarò guerra alla Germania. Una nuova brigata, il I Raggruppamento Motorizzato, fu creata nel settembre 1943, sotto il comando del Generale Vincenzo Dapino. Essa comprendeva circa 5000 soldati. Le unità principali erano il 67esimo Reggimento di Fanteria Legnano, il 51esimo Battaglione Cadetti dei Bersaglieri and l’11esimo Reggimento di Artiglieria.

La brigata era unita alla Quinta Armata statunitense. Di grande spirito ma malamente armati, l’unità ebbe il grande compito di redimere l’onore dell’esercito italiano. Il Primo Raggruppamento Motorizzato ebbe l’ordine di conquistare Monte Lungo durante l’offensiva alleata nella valle di San Pietro dall’8 al 16 dicembre 1943. La montagna era occupata dalla 15esima Divisione Granatieri Panzer ed esso era un punto chiave per bloccare l’avanzata alleata verso nord. L’8 dicembre 1943 la brigata italiana avanzò insieme ad unità del Secondo Corpo americano sfruttando la nebbia. Non appena essa scomparve, i soldati che avanzavano rimasero esposti e i loro ex alleati prepararono loro un’accoglienza mortale.

Gli italiani subirono grandi perdite (47 morti e 102 feriti) in seguito a una missione mal pianificata. Il primo attacco a Monte Lungo non ebbe successo. Il 16 dicembre l’attacco fu ripetuto. Meglio preparate e supportate da un pesante bombardamento di artiglieria, le forze congiunte riuscirono a conquistare la vetta. Le azioni italiane a Monte Lungo furono simboliche per recuperare la fiducia alleata nelle truppe italiane che ora combattevano al loro fianco.