The town of Saint-Raphaël is offering visitors the chance to discover a dozen remarkable historic sites, spread over 23km, from the town centre to the Trayas district. The sites cover a wide range of little-known topics, including the resistance of the people of Saint-Raphaël to the occupying forces, the bombardments in preparation for the landings, the role of the Estérel coast in the Resistance, and the Allied landings on 15 August 1944. Each site has an information table, accessible to people with reduced mobility. A QR code takes you to a website in 5 languages giving details of the route. Together, they form a coherent and attractive route, a genuine way of passing on the memory to younger generations. The town of Saint-Raphaël was part of the Camel zone, one of the three theatres of the Provence Landings on 15 August 1944 (Operation Dragoon). Along with Normandy, these landigs played a decisive role in the fall of the Nazi state and the end of the war. For its role during the war, the town of Saint-Raphaël was named in the Order of the Division, and awarded the Croix de Guerre with Silver Star.The route, which largely follows the main road, is accessible to walkers and mountain bikers.

France

Saint-Raphaël

Pourrousset Beach

Boulouris National Necropolis

Remains of Flak at the Pointe de l'Observatoire opposite Anthéor 

US soldiers and the Île d'Or

Saint-Raphaël: le Chemin de Mémoire

The Saint-Raphaël memory trail

Già il 25 giugno 1940 furono lanciati per le strade volantini scritti a mano che invitavano ad ascoltare la BBC e mettevano in guardia dall'armistizio. Erano i primi segnali della Resistenza. Nell'estate del 1940, Pierre-Jean Herbinger (Bressac), direttore delle miniere di Malpasset, creò la Dumas/Nilo/Mithridate, rete di intelligence militare di portata nazionale (composta da quasi 2.000 agenti).Nel 1942, il "Réseau Carte" (rete di carte) organizzò operazioni clandestine di imbarco e sbarco notturno nelle baie di Agay, Anthéor e Trayas. I combattenti della Resistenza locale trasportarono, ospitarono e protessero agenti dei servizi segreti, leader della Resistenza e personalità politiche che volevano raggiungere Londra o che vi si stavano recando. I sottomarini inglesi e le "felouques" (piccole barche da pesca mediterranee di 14 metri), con a bordo i combattenti della Resistenza polacca, effettuavano i collegamenti.I primi sabotaggi di attrezzature ferroviarie rivolte ai treni diretti in Germania ebbero luogo nel 1941. Il gruppo FTP-MOI di Roger e Léon Landini, composto da comunisti di origine italiana, compì diversi attentati esplosivi contro la linea ferroviaria Marsiglia-Nizza e gli edifici frequentati dai soldati dell'esercito italiano occupante.L'occupazione non rallentò la Resistenza, nonostante i colpi inferti dalla polizia fascista italiana, l'OVRA: la propaganda rimase molto attiva, in particolare attraverso volantini che invitavano alle manifestazioni delle casalinghe. Roger Lombard, direttore dei servizi tecnici della città, partecipò alla rete NAP (Noyautage des Administrations Publiques).Dal settembre 1943 in poi, l'occupazione tedesca portò alla caccia agli ebrei, alla distruzione e alle evacuazioni forzate. Tuttavia, le reti di intelligence tenevano d'occhio i lavori di difesa costiera in corso e fornivano informazioni agli Alleati. Gli occupanti furono bersaglio di attacchi e la conseguente repressione fu molto dura. Diversi membri della Resistenza furono deportati.Nel 1943-44, la Resistenza locale si espanse, riunendo i giovani e inviandoli nel maquis. Essa, tuttavia, era scarsamente armata e indebolita dagli arresti della Gestapo e dalle partenze verso l'interno. fu soprattutto grazie all'intelligence che la Resistenza locale ebbe un ruolo nella Liberazione. Un'informazione, fornita da Louis Marchand, vice direttore delle cave di Dramont e agente inglese, si rivelò fondamentale: la spiaggia non era minata. La 36a Divisione di Fanteria del Texas sbarcò sana e salva il 15 agosto 1944.

La resistenza contro la Germania nazista a Saint-Raphaël

Questa spiaggia, insieme alle rocce di Pointes Longues, chiudeva il porto di Agay, controllato e difeso, insieme alla sua controparte situata di fronte, dalla Pointe de la Baumette e dal suo faro.Situata tra Agay e Dramont, la zona offriva un rifugio discreto, ideale per l'infiltrazione e l'esfiltrazione di agenti segreti inglesi, capi della Resistenza francese, membri compromessi della Resistenza e personaggi politici provenienti o diretti a Londra. Questa era una delle attività svolte da "le réseau Carte" (rete di carte), che effettuava operazioni clandestine di imbarco e sbarco nelle notti senza luna in vari luoghi della costa, tra cui le insenature di Agay, Anthéor e Trayas. Queste operazioni coinvolgevano a volte i sottomarini e più spesso le "felouques" (piccole barche da pesca di 14 metri con vele), appartenenti all'attivissima rete di intelligence franco-polacca F2-Azur. Al largo della costa, si incontravano con imbarcazioni più grandi che facevano la spola con Gibilterra. Ma le operazioni non andavano sempre a buon fine e a volte un sommergibile finiva nella baia sbagliata. Per esempio, Jean Moulin e altri grandi nomi della Resistenza attesero invano di partire nel settembre 1942.I combattenti della Resistenza locale - tra cui Paul Labbe, Marie-Louise Robinson e Marceau Sciaguato - fornirono trasporto, rifugio e protezione. La combattente della Resistenza Germaine Sablon, membro de "le réseau Carte" e importante artista di music-hall negli anni Trenta, prestò la sua villa e talvolta partecipò alle operazioni con il suo compagno, lo scrittore Joseph Kessel.L'area costituiva una base naturale per un efficace sistema difensivo: casematte, bunker, caseggiati in cemento armato per l'artiglieria terrestre e antiaerea, cannoni e mitragliatrici.Queste fortificazioni, che facevano finire le spiagge in un fuoco incrociato, sorvegliavano il porto e proteggevano i radar a lungo raggio delle forze di occupazione installati a La Baumette e sulla cima del Dramont. Alcune fortificazioni sono ancora visibili sulla collina dietro la strada.Nel 1943, le forze di occupazione posero una rete metallica a Pointes Longues, che attraversava il porto di Agay fino a La Baumette. Questa rete metallica, dotata di mine subacquee, impediva ai sottomarini di entrare nel porto e vietava qualsiasi sbarco.

Spiaggia di Pourrousset

Sono pochi i luoghi in cui le difese costiere sono così visibili come alla Pointe de l'Observatoire (Punto di osservazione). Essendo situate in una zona non edificabile, non sono state utilizzate per sostenere nuove costruzioni, scomparendo dalla vista per essere "assorbite" da ville, piscine, muri, ecc. come troppo spesso accade. Le difese qui visibili sono state relativamente ben protette e forniscono una documentazione molto interessante, anche se l'uso intensivo del sito da parte del pubblico ha fatto sì che alcuni resti abbiano dovuto essere modificati - alcuni sono per esempio stati riempiti per evitare incidenti.Il sistema consisteva principalmente in cannoni di artiglieria antiaerea (Flak), di vari calibri da 20 a 88 mm. Questi potevano essere messi in allerta al minimo volo in avvicinamento alla costa, grazie al rilevamento dei movimenti aerei da parte dei radar tedeschi di Dramont e La Baumette ad Agay. Diverse "cisterne" (strutture protettive in muratura) che ospitavano questi cannoni sono chiaramente identificabili per la loro forma esagonale.Queste difese furono costantemente rafforzate a partire dall'autunno del 1943, rendendo estremamente difficile e rischioso il bombardamento del viadotto di Anthéor.Le difese costiere comprendevano anche trincee e postazioni individuali dotate di mitragliatrici. I cavi di comunicazione tra le postazioni erano alloggiati in trincee sul terreno.Nel luglio 1944, le forze di occupazione naziste dovettero far fronte ai sempre più frequenti bombardamenti alleati nel sud della Francia. Tali bombardamenti avvenivano in particolare in corrispondenza dei ponti sul Rodano e in preparazione allo sbarco in Provenza. Le forze di occupazione decisero quindi di spostare più a nord quasi tutti i cannoni che si trovavano in questa zona.La strada divenne quindi libera per i convogli aerei alleati che trasportavano le forze aviotrasportate, le quali, sorvolando il massiccio di Cap Roux nell'Estérel nella notte tra il 14 e il 15 agosto 1944, furono fatte atterrare in aliante sulla piana di Le Muy, in modo da rendere sicuro l'atterraggio. La strada era libera anche per i bombardieri americani che dovevano bombardare le spiagge di Saint-Raphaël e facilitare lo sbarco delle truppe attaccanti.La guerra è anche una questione di fortuna.

Pointe de l'Observatoire - Punto d'osservazione

Il viadotto di Anthéor fu considerato dagli Alleati già nel 1943 come un obiettivo strategico per tagliare l'unico collegamento ferroviario tra la Francia meridionale e l'Italia settentrionale. Venivano trasportate sul viadotto fino a 15.000 tonnellate al giorno per rifornire le armate naziste.L'obiettivo si rivelò molto difficile da colpire. Nel settembre 1943, la Royal Air Force inviò i "Dambusters", la famosa squadriglia che si era distinta per i bombardamenti di precisione sulle dighe della Ruhr. Un secondo bombardamento da parte dell'aviazione americana ebbe luogo pochi giorni dopo, poi i bombardamenti alleati continuarono senza interruzioni fino al giugno 1944. Tuttavia, essi causarono solo danni minori che furono rapidamente riparati, poiché gli occupanti avevano installato numerose batterie di cannoni antiaerei (Flak) nell'area circostante, rendendo difficile colpire dal cielo un obiettivo così ristretto. Solo il 15 agosto 1944, durante i preparativi per lo sbarco in Provenza, tre ondate di bombardieri americani e il cacciatorpediniere USS Brooklyn distrussero due pilastri, rendendo il viadotto impraticabile.È difficile immaginare che questa baia fosse anche una spiaggia da sbarco. La spiaggia aveva un ruolo strategico, poiché bloccava eventuali rinforzi dalle Alpi Marittime. Qui sbarcarono gli 860 uomini del 1° Battaglione / 141° Reggimento / 36° Divisione di Fanteria degli Stati Uniti (provenienti dal Texas). Le prime due ondate dell'assalto sbarcarono abbastanza facilmente. Poi le forze di occupazione polacco-russe (OST 661) si radunarono e aprirono il fuoco sugli attaccanti: furono scatenati mitragliatrici e cannoni. Due chiatte furono affondate, fortunatamente solo dopo aver sbarcato i loro soldati. Un'altra non riuscì a lasciare la spiaggia. La nave comando fu colpita e dovette tornare in mare aperto. Alle 10 del mattino, la spiaggia fu dichiarata conquistata.Il battaglione si spostò quindi verso Agay prima di tornare, più armato, ad avanzare fino a Théoule-sur-Mer. Questa fu raggiunta solo il 16 agosto, a causa della feroce resistenza delle truppe di occupazione. 1.200 occupanti furono fatti prigionieri.Una targa sul viadotto ricorda questa impresa d'armi. Due aviatori, due marinai e cinque fanti persero qui la vita.

Calanco di Anthéor

Nella notte dell'11 novembre 1943, una parte del 617° Squadrone della Royal Air Force britannica, giunto per bombardare il viadotto di Anthéor, mancò il bersaglio e bombardò Agay. I Lancaster trasportavano una bomba sperimentale progettata per scuotere i pilastri del viadotto con una sorta di scossa sismica che agisce sulle fondamenta. L'effetto delle 2,4 tonnellate di esplosivo per bomba fu devastante. Era la più potente delle bombe alleate.Gli abitanti furono sorpresi nel sonno. Il quartiere fu distrutto. Il bilancio fu pesante: 15 morti e 7 feriti.Oggi la "rue du 11 novembre 1943" ricorda questo massacro, di cui gli anziani della zona hanno lasciato toccanti testimonianze: ricordi del rumore terrificante, dell'esplosione incandescente delle bombe e delle vittime.Consapevoli del potenziale della spiaggia come sito di sbarco, le forze di occupazione costruirono un potente sistema di difesa per contrastarlo: chiusero il porto con una rete antisommergibile in acciaio, minarono la baia, installarono due stazioni radar a lungo raggio, costruirono bunker e fortini per ospitare i cannoni antiaerei e demolirono lo storico Château d'Agay.Lo Château d'Agay, costruito sotto Richelieu tra il 1635 e il 1636, era un forte utilizzato per difendere la costa provenzale dalle incursioni dei barbari. Nel 1750, François de Giraud, signore di Agay, costruì un castello in cima a questo forte a forma di stella in stile Vauban. È qui che lo scrittore-pilota Antoine de Saint-Exupéry si sposò nel 1932, soggiornando con la sorella e il cognato, Gabrielle e Pierre d'Agay.Il castello fu distrutto dall'esercito di occupazione nel maggio 1944 perché ostacolava le linee di fuoco provenienti dal treno blindato tedesco che viaggiava lungo la costa.Gli Alleati, ritenendo che la spiaggia di Agay (Camel Yellow Beach) sarebbe stata troppo difficile da conquistare via mare, decisero di prenderne il controllo via terra; una missione compiuta dal 141° Reggimento di Fanteria statunitense. Distrutta la rete e liberato il porto dalle mine, la spiaggia fu utilizzata per lo scarico. Grazie all'aiuto degli abitanti, i camion partirono immediatamente per rifornire le unità di combattimento a Saint-Raphaël e Fréjus, attraverso il Gratadis.

Spiaggia di Agay

Sabato 27 maggio 1944, quattro gruppi di bombardieri del 304th Bomber-Wing della 15th Air Force U.S. decollarono dalle loro basi nel sud Italia, da poco liberato, per attaccare il campo d'aviazione tedesco di Montpellier/Fréjorgues. Tra questi vi erano anche 30 aerei del 454th Bomber-Group. Poco prima di attraversare la costa francese sul massiccio di Cap Roux, nell'Estérel, un bombardiere B-24 Liberator fu colpito direttamente dalla Flak (difesa antiaerea) tedesca che proteggeva il viadotto di Anthéor.L'aereo, soprannominato "Miss I Hope", si avvitò a spirale verso l'esterno e atterrò in mare nel canale del porto di Agay.Quattro uomini riuscirono a lanciarsi con il paracadute e furono immediatamente fatti prigionieri. Il paracadute di un quinto uomo, il mitragliere della torretta di prua, purtroppo andò in fiamme, mentre i restanti cinque membri dell'equipaggio persero la vita, non essendo riusciti a lasciare l'aereo. La maggior parte di questi uomini sono oggi sepolti nel Rhone American Cemetery a Draguignan.Il mare inghiottì il bombardiere, ormai ridotto a relitto. Solo alla fine dell'agosto 1984, durante un'immersione esplorativa nella baia di Agay, vennero scoperti i suoi resti dislocati a 42 metri di profondità.La squadra di sommozzatori rimase profondamente colpita da questa massa informe che giaceva sul fondale sabbioso dove giacevano giubbotti anti-Flak, un paracadute avvolto intorno a una mitragliatrice e un paio di stivali. Il numero di registrazione dell'aereo era ancora inciso (a stencil sul lato sinistro della fusoliera): la vernice nera aveva miracolosamente resistito a 40 anni di immersione.Una stele in memoria dell'equipaggio di questo bombardiere è stata inaugurata nel giardino dell'oratorio nell'ottobre 1997. Ogni anno, alla fine di maggio, vi si tiene una commemorazione.Nella primavera del 2002, per precauzione, gli artificieri di Tolone hanno esplorato il sito e distrutto 29 bombe ancora attive, provocando un gigantesco geyser. È stato per errore che il nome "Ophelia Bump" - nome di serie del tipo di aereo - è stato inciso sulla stele. Il vero nome dell'aereo era "Miss I Hope".

Il giardino dell'oratorio

L'Armata d'Africa era composta da truppe provenienti dal Nord Africa francese (AFN) divise nei reggimenti di Zuavi, Tirailleurs, Spahis, Goumiers, Meharisti e Legione Straniera. Questo corpo era responsabile in particolare della sicurezza e del controllo dei dipartimenti algerini, allora protettorati di Tunisia e Marocco.L'Esercito Africano prese parte a spedizioni lontane ricordate nel monumento: la Guerra di Crimea (1853-56), la Guerra d'Italia (1859) e la Guerra del Messico (1863-67), i combattimenti delle campagne in Francia continentale (guerre del 1870-71, 1914-1918, 1939-40) e in Italia (1943-44).Nel luglio 1944, l'Armata d'Africa fu incorporata nell'armata B del generale de Lattre de Tassigny. Era rappresentata in particolare dalla 3ª Divisione di fanteria algerina (3ª DIA) del generale de Monsabert.Alla vigilia dello sbarco in Provenza, l'armata B comprendeva anche :- la 1ª Divisione francese libera (1ère DFL). Questa fu la prima divisione a sbarcare il 16 agosto 1944 e comprendeva unità provenienti da tutto l'impero coloniale, la maggior parte delle quali si riunì immediatamente sotto il comando del generale De Gaulle. La divisione crebbe nel momento in cui iniziò ad includere i combattenti della Resistenza fuggiti dalla Francia.- Truppe coloniali, tratte dalla fanteria di marina, che costituirono il grosso della 9a Divisione di Fanteria Coloniale (9a DIC). Conosciuta in seguito come 1a Armata francese, l'armata di De Lattre comprendeva circa 240.000 uomini, metà "europei" e metà "musulmani" e "coloniali" (per usare la terminologia dell'epoca). Combatterono fino alla resa della Germania, l'8 maggio 1945, dopo aver combattuto le difficili battaglie di Tolone e Marsiglia.L'esercito africano fu impegnato anche in Indocina.Un'imponente cerimonia di commemorazione viene organizzata ogni anno all'inizio di giugno dalla città di Saint-Raphaël e dal Souvenir Français. Alla cerimonia partecipano numerose autorità e portabandiera, oltre al reggimento proveniente da Canjuers, erede dell'Esercito Africano (1° RCA).Il Chant des Africains (Canto degli Africani) è il canto di marcia ufficiale dell'Esercito Africano. Insieme alla Marsigliese, è l'unica canzone militare che viene cantata e suonata mentre si sta sull'attenti durante l'assunzione delle armi.

Memoriale dell'Esercito Africano

Il 36° ID comprendeva 29.820 uomini e 3.597 veicoli caricati su 94 navi. Portava il famoso T-Patch, formato da una T maiuscola (Stato del Texas) sopra una punta di freccia dei nativi americani (Oklahoma), a ricordo delle sue origini.Preceduto da un intenso bombardamento navale, lo sbarco beneficiò del completo controllo dei cieli e del mare da parte degli eserciti alleati.Questa spiaggia (nome in codice Camel Green Beach) era stata scelta per stabilire la testa di ponte dello Sbarco in Provenza a Saint-Raphaël e Fréjus, di fronte alla piana dell'Argens, che apriva la strada verso Tolone. Questa zona cammellata aveva anche lo scopo di proteggere le aree più a ovest (tra Cavalaire e Sainte-Maxime) da eventuali contrattacchi tedeschi provenienti dalle Alpi Marittime.In via del tutto eccezionale, la spiaggia non fu minata. Veniva utilizzata per il trasporto dell'esterellite, una roccia vulcanica blu molto dura che veniva estratta dalla cava sovrastante e che era molto apprezzata dalle forze di occupazione per rinforzare gli edifici. Gli Alleati ottennero questa preziosa informazione grazie a Louis Marchand, vicedirettore della cava e membro dell'intelligence inglese; ciò contribuì notevolmente al successo dell'operazione.I tre reggimenti si susseguirono il 15 agosto 1944 furono:<ul><li>il 141° alle 8 del mattino, con l'eccezione del 1° Battaglione (860 uomini), che attaccò contemporaneamente la baia del viadotto di Anthéor (Camel Blue Beach).</li><li>Il 143° alle 10.30.</li><li>Il 142° alle 15.00, che, non potendo raggiungere la destinazione originaria della spiaggia di Fréjus (Spiaggia Rossa del Cammello), troppo difesa, fu dirottato su Dramont. </li></ul>Alle 20.43 diversi bombardieri tedeschi attaccarono la zona. Una bomba teleguidata colpì frontalmente la LST 282 (Landing Ship Tank), che era in attesa di essere scaricata. La nave fu completamente distrutta. Il bilancio fu di 49 vittime. Alla chiatta da sbarco sulla spianata fu dato il numero 282 per ricordare questo fatto. Tre bombardieri furono abbattuti.Lasciando Dramont, i 3 reggimenti partirono immediatamente alla conquista della testa di ponte (la Linea Blu), verso Saint-Raphaël, Fréjus, e Théoule-sur-Mer attraverso l'Estérel. Queste tre città furono liberate il 16 agosto dopo combattimenti talvolta complessi.

Gli sbarchi provenzali a Dramont

Giovedì 25 maggio 1944, due gruppi di bombardieri pesanti B-24 Liberator del 55° Bomber-Wing della 15° U.S. Air Force, il 464° e il 465° Bomber-Group decollarono dalla loro base di Gioia del Colle, nella Puglia da poco liberata. La loro missione era quella di smantellare l'importante nodo ferroviario di Givors, una ventina di chilometri a sud di Lione, nella valle del Rodano.Durante questa missione, quattro aerei furono gravemente danneggiati e tre non fecero ritorno alla loro base. I bombardieri americani furono duramente colpiti sulla rotta di ritorno, sia dalla Flak (la difesa antiaerea tedesca), sia dai caccia della Luftwaffe basati a Istres, Salon-de-Provence e Arles.L'aereo "The Lucky Lady" fu colpito nei suoi serbatoi principali e si schiantò sul massiccio dell'Estérel, nel passo della Belle Barbe, a meno di 2 km a sud di un caccia tedesco abbattuto pochi secondi prima dai cannonieri del B-24. Solo quattro membri dell'equipaggio riuscirono a buttarsi dai rottami dell'aereo ancora in volo, che, secondo diversi testimoni oculari presenti nelle vicinanze, si trasformarono in una palla di fuoco.Di questi quattro aviatori, solo il pilota, il sottotenente William O. Trotter, atterrò vivo vicino al viadotto di Anthéor. Soccorso ed evacuato dai tedeschi, morì per le ferite riportate il 25 agosto 1944. È sepolto nel cimitero americano di Épinal.Degli altri tre paracadutisti scomparsi, solo uno è stato ritrovato. Nell'aprile del 1947 fu scoperto il suo scheletro, ancora avvolto nel paracadute che era andato in fiamme.Una stele in memoria di questi uomini è stata eretta nel luogo dell'incidente, sul passo della Belle Barbe, nelle montagne dell'Esterel. Un sentiero conduce alla stele, che segna il punto in cui i membri dell'equipaggio sono stati temporaneamente sepolti dopo essere stati estratti dai rottami, qualche decina di metri più in alto nella foresta. Sette membri dell'equipaggio sono sepolti negli Stati Uniti e due nel cimitero americano di Draguignan.Ogni anno, alla fine di maggio, si tiene una commemorazione.La stele cita erroneamente il numero di serie 4129582. Il vero numero dell'aereo è 4129382.

Il monumento del passo della Belle Barbe

Costituita nel 1964 e inaugurata il 15 agosto dal generale de Gaulle, allora Presidente della Repubblica, questa necropoli è gestita dall'Ufficio Nazionale dei Veterani (ONAC: Office National des Anciens Combattants).L'elenco alfabetico dei nomi (il cartello all'ingresso sulla destra) e i nomi sulle tombe ricordano le origini molto varie e lontane dei soldati dell'Esercito di Liberazione francese. Si trattava di soldati della Francia metropolitana che spesso raggiungevano il Nordafrica attraverso la Spagna, di nordafricani di origine europea o locale, di immigrati dall'Africa subsahariana, senza dimenticare i territori francesi dell'Oceano Indiano e del Pacifico. Le religioni, limitate al cristianesimo, all'ebraismo e all'islam, sono specificate, così come le unità militari.Durante i combattimenti dell'agosto 1944, le vittime furono sepolte sul posto e in cimiteri comunali. Vent'anni dopo, sono state riunite nella Necropoli nazionale di Boulouris dallo Stato. Qui sono sepolti tutti coloro i cui resti non sono stati reclamati dalle famiglie. Le date di morte, indicate su ciascun supporto, vanno dal 16 al 28 agosto.Altri 3077 militari francesi della Seconda guerra mondiale, la maggior parte dei quali caduti nei combattimenti per la liberazione della Provenza, sono sepolti nella necropoli nazionale di Luynes. I soldati americani caduti sono sepolti nel Rhone American Cemetery a Draguignan. Quelli dell'esercito tedesco sono invece raccolti nella necropoli di Dagneux, a est di Lione.Il 15 agosto 2019, la necropoli nazionale di Boulouris è stata scelta dal Presidente della Repubblica come luogo ufficiale della commemorazione dello sbarco in Provenza, che si tiene ogni 15 agosto.

The national necropolis of Boulouris in Saint-Raphaël in southern France was inaugurated on August 15, 1964 by General Charles de Gaulle. Buried here are 464 combatants of all origins and all denominations belonging to the 1st French Army commanded by General de Lattre de Tassigny, killed during the landing of Provence.

Il sentiero della memoria di Saint-Raphaël

Siti e storie lungo il percorso